La Casa della Fraterna solidarietà diventa maggiorenne e installa la 1500esima dentiera
Ogni giorno qui si sfamano 300 famiglie. L’emozione del fondatore Aldo Meloni: «Siamo cresciuti noi e anche la povertà»
di Luca Fiori - La Nuova Sardegna - 17 novembre 2024
Sassari «Siamo cresciuti, abbiamo migliorato il servizio anno dopo anno e cercato di allargare il ventaglio di prestazioni - da offrire gratuitamente a chi si ci tende la mano - ma purtroppo dobbiamo costatare che insieme a noi è cresciuta anche la povertà».
La Casa della Fraterna Solidarietà diventa maggiorenne e nel festeggiare i diciotto anni della fondazione della onlus da lui creata nel 2006, Aldo Meloni non riesce a trattenere l’emozione, ma poi davanti al sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, al commissario della Città metropolitana di Sassari Gavino Arru, alle assessora regionale al Lavoro Desirè Manca e a quella comunale alle Politiche, servizi di Coesione sociale e pari opportunità, Lalla Careddu, l’anima di questa macchina da guerra che ogni giorno sfama circa trecento famiglie in difficoltà, trova il modo di ricordare alla politica che in città c’è una grossa fetta di popolazione che senza questo tipo di assistenza sarebbe perduta. «Negli ultimi mesi – spiega Meloni – siamo arrivati a pagare circa 3000 euro al mese per le bombole che portiamo nelle abitazioni di chi altrimenti non potrebbe cucinare e grazie alla convenzione con due farmacie cittadine, riusciamo a coprire le spese sanitarie di chi purtroppo non ha i soldi per acquistare i farmaci prescritti con le ricette bianche. Per questo servizio – spiega Meloni – spendiamo altri 2000 euro ogni mese».
A tutto questo vanno aggiunti gli altri servizi che la squadra di volontari garantisce ogni mattina dal lunedì al sabato. E poi ci sono i capi di abbigliamento che ogni mercoledì vengono consegnati a chi ha difficoltà anche a comprarsi una maglietta. E da dodici anni anche le dentiere, installate gratuitamente a chi non poteva più neanche masticare. Ieri mattina nel corso della cerimonia organizzata per il diciottesimo compleanno della onlus, è stata installata dentiera numero 1500. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiega con orgoglio Aldo Meloni – gli ambulatori Asl e la clinica universitaria di odontoiatria non fanno quello che riusciamo a fare noi grazie alle donazioni e ai professionisti che prestano gratuitamente la loro esperienza. Perché le dentiere? Perché è un disagio a cui forse poco si pensa ma che significa molto – aggiunge Aldo Meloni –, anche solo per opportunità di trovare lavoro». Così ieri mattina grazie al prezioso lavoro di Paolo Usai (odontoiatria), Francesco Sanna (odontoiatra) e Gavino Dettori (odontotecnico) il miracolosi è compiuto ancora una volta. Sono loro che realizzano e installano gratuitamente a tanti degli anziani, ma anche giovani, che ogni mattina si mettevano in fila per avere il pane ma non riuscivano a masticarlo. Da ieri tra loro c’è una bocca che potrà sorridere e masticare.
Qui in corso nella sede della Casa in via Margherita di Savoia a nessuno viene chiesto di mostrare documenti o Isee, per avere in cambio del pane e della pasta è sufficiente tendere la mano. All’interno dei circa 300 sacchetti che vengono distribuiti ogni mattina i volontari sistemano anche pelati, latte e acqua. Ogni giorno aggiungono qualcosa di utile che consente a tante famiglie di mettere in tavola un piatto più che dignitoso. «A seconda della disponibilità – spiegano i volontari – inseriamo, tonno o carne in scatola, fagioli e verdura. Una volta ogni 15 giorni chi porta a casa il sacchetto trova il caffè, lo zucchero e l’olio, ma spesso distribuiamo biscotti, marmellata, croissant, yogurt, carta igienica, dentifrici, pannolini, assorbenti e rasoi».
La storia di Pietrina Usai, settantaquatro anni
Vivo con 450 euro al mese e chiedo aiuto per non rubare.
Donazione al nostro ambulatorio
Il nostro più vivo ringraziamento al
ROTARY CLUB SASSARI SILKY
per la donazione di un macchinario specifico (keratometer) al nostro ambulatorio, per l’utilizzo da parte dell’oculista che presta la sua preziosa opera specialistica a favore dei bambini ospiti di centri e di famiglie in stato di difficoltà economica.
Onderadio - Voci dal Terzo Settore
Luigi Alfonso per Onderadio - Voci dal Tezo Settore, ha condotto un'approfondita intervista al Presidente della Casa della fraterna solidarietà Aldo Meloni, all'interno della nostra sede.
L’emergenza blocca i pasti per i poveri
Da stamattina la Casa della Fraterna solidarietà non distribuirà i pacchi con i viveri. Il Comune: «Rispettate l’ordinanza»
SASSARI. 12 marzo 2020 - Luca Fiori - La Nuova Sardegna
L’altra faccia del dramma da stamattina si chiama fame. Le nuove disposizioni imposte dal Governo e dalle ordinanze regionali e comunali per affrontare l’emergenza coronavirus hanno portato anche la “Casa della Fraterna Solidarietà” ad adeguarsi al divieto di creare situazioni di pericolo per le persone e a prendere a una decisione drastica che metterà in ginocchio una fetta di popolazione già in difficoltà.
«Con grande dolore – spiega il fondatore Aldo Meloni – da stamattina la nostra sede sarà chiusa e saremo costretti a interrompere la distribuzione dei pacchi con i generi alimentari per le famiglie bisognose della città».
Un vero dramma per i circa 200 nuclei familiari che ogni giorno potevano contare su un aiuto fondamentale, distribuito dai volontari a chiunque bussasse alla porta della sede di corso regina Margherita di Savoia.
«Non mancherà solo il cibo – si rammarica Aldo Meloni – ma anche i vestiti e le visite mediche che da anni garantiamo ai meno fortunati, grazie alla preziosa opera di volontariato di tante persone che ruotano attorno alla nostra associazione. Speriamo che questa emergenza finisca presto – conclude il presidente della onlus – perché in tanti senza il nostro piccolo aiuto quotidiano si troveranno spaesati».
Dopo aver messo su una rete di volontari capace di sfamare ogni giorno circa 200 famiglie bisognose e una vera e propria struttura di assistenza medica e sociale che si sostituisce in alcuni casi al Comune e in altri all’azienda sanitaria, la “Casa della Fraterna Solidarietà” a maggio dello scorso anno – dopo l’idea di regalare le dentiere a chi non poteva permettersi di riavere un sorriso da mostrare in pubblico – aveva iniziato a offrire anche le visite oculistiche gratuite e gli occhiali ai bambini dai 4 ai 13 anni delle famiglie in difficoltà. Due volte la settimana i volontari distribuivano inoltre vestiario, lenzuola, coperte, scarpe, passeggini e culle per bambini.
Da stamattina chi andrà a bussare alla porta dell’associazione troverà un cartello che spiega le ragioni della serrata improvvisa. «Non avevamo altra scelta – conclude con dolore Aldo Meloni – non potevamo mettere a repentaglio la salute dei nostri volontari e delle tante persone che quotidianamente venivano a chiederci aiuto». Intanto ieri il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus ha firmato una nuova ordinanza in cui viene sottolineata l’importanza di uscire di casa solo in caso di emergenza, per motivi di lavoro o per fare la spesa.
L’Auser di via Tintoretto e la Comunità di Sant’Egidio – fa sapere il Comune – sono a disposizione di anziani soli che avessero bisogno di aiuto ai numeri 079246074 (o al numero verde 800995988) e 0792008024.
La Protezione civile comunale ha predisposto inoltre un servizio di supporto (ad esempio per la consegna di farmaci) rivolto alle persone anziane, malate, invalide e alle istituzioni no profit di assistenza. Per qualsiasi informazione contattare il numero verde del comando di polizia locale 800615125.
Assalto alla Casa della solidarietà
Aldo Meloni: «Fino a 400 persone in fila. Dovete rispettare le distanze o finiranno per chiuderci
SASSARI - 30 Aprile 2020 - Giovanni Bua - La Nuova Sardegna
La disperazione dei sassaresi ha sempre avuto una misura, una “lunghezza”. Quella della fila che si srotola, ogni giorno dell’anno, festivi compresi, davanti alle porte della Casa della Fraterna solidarietà, nei garage della ex questura di corso Margherita di Savoia. Centinaia di persone, 150mila all’anno, a cui la squadra guidata dal dandy della carità Aldo Meloni, trova il modo di dare un aiuto. Beni alimentari, ma anche dentiere gratuite, abiti, dolci della befana e giocattoli, farmaci di fascia C, soldi per bollette e bombole, consulenze di avvocati e commercialisti, visite mediche e un laboratorio per le ecografie. Un piccolo mondo che, come il resto del mondo, è andato in tilt a causa del Coronavirus. E che, se non si troverà una rapida soluzione, rischia di crollare travolto dalla mole di persone che chiedono aiuto, che cresce, ha paura, e non si riesce a tenere sotto controllo.
Il problema è che il numero di persone che si presentano alle porte della “Casa”, normalmente 250, sale ogni giorno, ed è nell’ultimo mese quasi raddoppiato. E la gente ha iniziato a mettersi in fila di fronte al grande portone di ferro fin dalle 7 del mattino, tre ore prima che la distribuzione inizi. «La fila arriva fino alla fontana di San Francesco ai Giardini Pubblici – racconta Aldo Meloni – e purtroppo le persone si ammassano. E, anche se quasi tutti indossano la mascherina, non rispettano le distanze». La questione non è di poco conto. Ieri mattina, come già altre volte è accaduto, sul posto sono arrivati gli agenti della polizia municipale: «Sono stati amichevoli – racconta Meloni – e ci hanno fatto i complimenti per quello che facciamo. Ma ci hanno fatto anche notare che così non si può andare avanti. È troppo pericoloso, le regole ci sono e vanno rispettate per il bene di tutti». Il punto è capire chi può queste regole far rispettare. Difficile immaginare che a farlo sia il «vecchio massone» che la Casa guida con mano salda e spirito audace da 15 anni. Lui che orgoglioso declina la sua idea di carità: «Non chiediamo a nessuno chi sei, perché hai bisogno, quali sono le tue idee. E i sacchetti della solidarietà vengono dati a chiunque si metta in fila davanti alla nostra porta». Difficile che ci riescano i barracelli, che pure da giorni cercano di dare una mano, mandando due o tre persone ogni mattina. O la polizia municipale, impegnata su tutti i fronti, che poco di più può fare che chiudere un occhio e fare qualche controllo. «So – continua Meloni – che è un problema comune a chi eroga aiuti e servizi in questo momento drammatico. E che, nei giorni scorsi, è stato ad esempio multato uno sportello Caf. Ecco, io non vorrei che, se continuiamo così, ci costringano, a ragione, a chiudere. A sospendere la distribuzione. Che, se non per una settimana all’inizio dell’emergenza per consentirci di organizzarci, non si è mai bloccata. Pasqua, 25 aprile, domeniche».
Rimane allora l’autodisciplina di chi viene a chiedere aiuto. A iniziare dall’ora in cui ci si presenta. «La distribuzione è incredibilmente veloce. Le buste sono già pronte nei carrelli, e si allunga solo una mano per prenderle. Non è mai successo che siano finite. I viveri ci sono, a volte meno, a volte di più, ma mai sono mancati: l’agnello a pasqua, le uova per i bambini. È inutile venire tre ore prima, creare lunghe file. Bisogna essere attenti, rispettosi, prudenti. Aiutarci a potere continuare ad aiutare. Questo è l’appello che faccio alle persone che vengono ogni giorno. Che non lasceremo mai sole. Pensate che compriamo così tante bombole da distribuire a chi ha bisogno, più di 100 al mese, che l’altro ieri mi ha chiamato una persona e mi ha chiesto: parlo col bombolaio? Sì sono io, è stata la mia risposta».
Riapertura della Casa della Fraterna Solidarietà.
17 marzo 2020
La Casa della Fraterna Solidarietà riapre domani a Sassari, mercoledì 18 marzo. Dopo la chiusura di una settimana si spalancheranno nuovamente le porte di quel luogo dove chi ha bisogno viene accolto. Uomini, donne, bambini, famiglie intere in grave difficoltà economica. “Da 14 anni facciamo volontariato – afferma Aldo Meloni, l’uomo che da anni ci mette tanta energia e tanto cuore e guida la struttura – Ci muoviamo nuovamente, il Comune ci ha permesso di ripartire”.
Leggi l'articolo di Anna Satta su Sassari Oggi
62° Congresso del Distretto 2080
Applauditissimo l'intervento del presidente Aldo Meloni al 62° Congresso del Distretto 2080 del Rotary Club in corso oggi a Roma, sulla operatività della Casa della Fraterna Solidarietà e sul valore dell'esperienza.
Premio Sanna Randaccio per la solidarietà sociale
Presso il museo Sa Corona Arrubbia di Lunamatrona è stato conferito al Presidente della Casa della Fraterna Solidarietà Aldo Meloni il Premio interdistrettuale del Rotary Club " Sanna Randaccio " per la solidarietà sociale. Il presidente del premio Tonino Mereu ha spiegato che "Il premio è stato istituito in onore e memoria di chi ha dato tanto per la sua terra e ha voluto coinvolgere i nove Club che insistono nell'area più violentemente colpita dal flagello della malaria, pagando un elevato contributo in termini di vite umane e sacrifici".
Leggi l'articolo su L'Unione Sarda: Lunamatrona, un premio ad Aldo Meloni
Assegnata la dentiera n. 900
Giancarlo Chessa su Fb
L’emozione della 900esima dentiera. È sempre bello vedere un nuovo sorriso.
Grazie Aldo e grazie alla Casa Della Fraterna Solidarietà
Renato Satta da Fb
"Non riuscivo neanche a mangiare il pane". Stamattina, invitato dal caro amico Aldo Meloni, ho vissuto l'emozione della novecentesima dentiera nella bocca di una persona che difficilmente avrebbe potuto mettere i nuovi denti tra le sue priorità, dovendo pensare a mangiare, bere, vestirsi, lavarsi, riscaldarsi etc. Mi hanno colpito molto le sue parole "Non riuscivo neanche a mangiare il pane". Già, il pane, figuriamoci gli altri alimenti... Grazie Aldo, grazie a tutte le persone che collaborano alla casa della fraterna solidarietà, grazie ai dentisti, odontotecnici, e tutti i professionisti e i volontari che lavorano, donano tempo, denaro, gli imprenditori che donano alimenti, vestiti e altri prodotti in grado di aiutare chi è in difficoltà. Grazie grazie grazie.
Dentiere gratis anche per i detenuti
Il progetto della Casa della Fraterna Solidarietà ha raggiunto le celle di Bancali
SASSARI. Il miracolo delle dentiere ha spezzato le sbarre del carcere e raggiunto anche i detenuti di Bancali. In attesa di impiantare la millesima protesi dentaria gratuita ai bisognosi – che ormai arrivano in città da ogni angolo della provincia – la Casa della Fraterna Solidarietà da qualche mese sta provando a restituire il sorriso anche a chi è costretto a vivere dentro una cella.
L’idea di chiedere aiuto alla onlus creata 13 anni fa da Aldo Meloni l’ha avuto il garante dei detenuti Mario Dussoni, il dentista Giuseppe Siddi e l’odontotecnico Gavino Dettori hanno fatto il resto senza chiedere niente in cambio.
In tre mesi sono stati già otto i detenuti dell’istituto penitenziario sassarese (uomini e donne) che hanno potuto riprendere a sorridere senza vergogna grazie alle dentiere realizzare e impiantate gratuitamente con il supporto finanziario della Casa della Fraterna Solidarietà.
Dopo aver messo su una rete di volontari capace di sfamare ogni giorno almeno 200 famiglie bisognose e una vera e propria struttura di assistenza medica e sociale che si sostituisce in alcuni casi al Comune e in altri all’azienda sanitaria, la onlus di Aldo Meloni di recente ha iniziato a offrire anche le visite oculistiche gratuite e gli occhiali ai bambini dai 4 ai 13 anni delle famiglie in difficoltà.
Ma evidentemente non era abbastanza. «Molte delle persone che aiutiamo nella nostra sede di corso Margherita di Savoia – spiega Aldo Meloni – hanno avuto esperienza diretta o indiretta con la detenzione e dunque sappiamo bene quanto bisogno di aiuto ci sia anche tra i carcerati».
Ma i miracoli continuano a verificarsi anche fuori dalle celle e l’ultimo in ordine di tempo è accaduto qualche mattina fa nell’ambulatorio dentistico di Paolo Usai in via Roma.
Il dentista – che da anni impianta le dentiere gratuite realizzate in collaborazione con l’odontotecnico Gavino Dettori – per la prima volta ha impiantato un bite dentale a un paziente di 42 anni a cui le strutture pubbliche avevano fatto una richiesta economicamente inaccessibile alle sue tasche. «Questa persona stava soffrendo le pene dell’inferno – spiega Paolo Usai – a causa di una patologia dell’articolazione
temporo-mandibolare. Quando Aldo Meloni ci ha segnalato il suo caso con Gavino Dettori ci siamo detti che non potevano non aiutarlo. Cosa ci guadagniamo? Vedere una persona sofferente o in difficoltà riprendere a sorridere – conclude il dentista – non ha prezzo». (l.f.)
16 giugno 2019
La Nuova Sardegna (On-line: http://www.lanuovasardegna.it)
Donazioni dal Rotary Club
Grazie di cuore ai carissimi amici del Rotary Club Sassari “Silki” per la generosa e cospicua donazione di derrate alimentari, destinate ad alleggerire il non lieve disagio esistenziale della moltitudine di persone assistite dalla nostra associazione ed, in particolare, per il grande onore procuratoci dall’inaspettata presenza del Prefetto Dott.ssa Maria Luisa D’Alessandro che, con il suo cordiale apprezzamento per il nostro impegno quotidiano, ci ha procurato un’immensa gioia.
Aldo Meloni
Un grande sogno realizzato ♥️... oggi il nostro Club è riuscito a donare alla #casadellafraternasolidarietà oltre 2 tonnellate di pasta, 1500 lattine di pelati e 500 bottiglie d’olio .... durante la consegna al presidente #aldomeloni, si è unita al gruppo Rotary il Prefetto di Sassari la dottoressa Maria Luisa D’Alessandro, socio onorario del Club, che ha avuto il piacere di visitare la Casa della Fraterna Solidarietà.
Rotary Club Sassari Silki
Aldo, il paladino dei poveri: la mia vita dedicata agli altri
Nel 2006 ha fondato la Casa della Fraterna Solidarietà: 250 pasti al giorno
Un passato da direttore di banca. Ora dà cibo, assistenze e dentiere agli ultimi
di Luigi Soriga
SASSARI. È un guerriero in frac, o forse un dandy con l’armatura. «Più che altro sono un elegante rompicoglioni», precisa lui. Aldo Meloni sfila tra cataste di abiti e montagne di panettoni come camminasse nella hall di un grand hotel. Un bel sogno col cravattino, precipitato in quel mondo da riciclare chiamato Casa della Fraterna Solidarietà. Giacca, gilet, pochette, 76 anni, capelli grigio saggezza, la spilla dorata del cavaliere del lavoro, gli stemmi della massoneria accanto al taschino e l’immancabile vezzo, la sua cifra stilistica: il papillon. «È il mio simbolo di libertà – dice – è una farfalla che spicca il volo. Mica come la cravatta: quella è una freccia che punta dritta sul pisello. Vuoi mettere?». Lo indossava sin da ragazzino, nel cassetto ne ha più di cinquanta. E a 17 anni, con il cravattino a pois d’oro, la faccia di bronzo, e un anello in mano, si è presentato dinnanzi ai futuri suoceri: «Mi voglio fidanzare con Pina». E Pina, per altri 60 anni, sarà l’unica donna della sua vita. La incontrò ad Arbatax, in un agosto pieno di sospiri. «Non avevo mai visto una ragazza così bella. Mi innamorai in un attimo. Eravamo predestinati come Adamo ed Eva, nati un giorno l’uno dall’altro». A 22 anni Aldo Meloni è già sposato, a 23 diventa papà. A casa porta lo stipendio, perché a 20 anni, con un diploma di ragioniere in tasca, riesce a farsi assumere dalla Banca Popolare di Sassari, filiale di Cagliari. Ha grande parlantina, sorriso di seta, l’aria da gentiluomo, e col pubblico ci sa fare. La carriera è svelta. A 28 anni viene promosso capoufficio, poi dirige la sede di Monserrato: «In banca venivano quasi sempre le donne. Le finanze le amministravano loro. E i soldi da depositare li tiravano fuori dal reggipetto». A 32 anni lo spediscono a Nuoro, con affrancata una promozione di vicedirettore. «E compaio col mio papillon, in mezzo a tanti vellutini e berritte. La gente mi guardava come un marziano, rideva». Poi, dopo 8 anni, il trasferimento a Oristano. «Lì ho conosciuto il Rotary, sono entrato nella massoneria. Ci si incontrava, si filosofeggiava per ore, volevamo tutti lavorare per il progresso dell’umanità, ma in fondo non si faceva un cacchio». Per accedere alle segretezze del Grande Oriente d’Italia, c’era l’iniziazione e il giuramento: «Siamo entrati in due nel tempio. Io e un giovane avvocato molto in voga. C’era odore d’incenso, la sala con i marmi, le persone incappucciate, la musica. Quando il gran maestro ci ha detto di inginocchiarci, l’avvocato, temerario nelle aule dei tribunali, per poco se l’è fatta sotto». Passano 3 anni, e la carriera chiama ancora una volta. «Mi propongono di fare il direttore a Sassari, e io accetto».
Dentiere a quota 800 e un progetto per giovani disabili
Nuovo record di protesi alla Casa della Fraterna Solidarietà. E un sogno: formare come odontotecnici ragazzi speciali.
SASSARI. Si può ridare il sorriso donando un pasto, vestiario, un giocattolo, ma anche una dentiera. Forte di questo credo la laicissima Casa dela Fraterna Solidarietà ieri ha compiuto un nuovo miracolo impiantando la protesi dentaria numero ottocento su un paziente cinquantenne che ha ringraziato commosso: «Mi avete ridato la gioia di vivere».
Aldo Meloni, il presidente della Casa di corso Margherita di Savoia, è un uomo sensibile ai bisogni dei più umili e non ha mai mancato di praticità. La povertà la conosce in tutte le sue sfaccettature, standoci a contatto da più di dieci anni, da quando ha creato dal nulla il punto di raccolta e distribuzione di beni alimentari che oggi distribuisce novantamila pacchi all’anno. Ma a cosa serve dare il pane se poi non si hanno denti per mangiarlo? Così nel 2010 il presidente Meloni si è prefisso l’obiettivo di aiutare quanti, e sono tanti, non possono assolutamente spendere come minimo dai duemila ai duemilacinquecento euro per rifarsi il sorriso. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiegava Aldo Meloni –. Né gli ambulatori Asl nè la clinica universitaria di odontoiatria, unico presidio rimasto dopo la chiusura del reparto ospedaliero al Santissima Annunziata, impiantano protesi gratuitamente. Lo stiamo facendo solo noi, in tutta la Sardegna, tanto che copriamo richieste che arrivano da Tempio, Valledoria, Alghero e Porto Torres. Ce ne sono arrivate anche da Cagliari, e penso che anche la città capoluogo prima o poi debba organizzarsi per sostenere queste necessità basilari per la dignità di una persona».
L’obiettivo raggiunto nel laboratorio attrezzato della Casa della Fraterna Solidarietà, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e l’impegno dei dentisti Paolo Usai e Francesco Sanna e dell’odontotecnico Gavino Dettori, che prestano gratuitamente la loro esperienza. E prima ancora di altri professionisti e dell’Andi (l’Associazione nazionale dentisti italiani) con la quale era partita l’avventura. Ieri erano tutti presenti e operativi nella giornata in cui è stato raggiunto il nuovo record. E ora alla Casa sperano di riuscire a realizzare un nuovo sogno. Coinvolgere giovani disabili nella preparazione di protesi dentarie, garantendogli così un futuro di autonomia. «Abbiamo un progetto che riguarda cinque ragazzi – hanno spiegato Meloni, Dettori e Usai –. Per il prossimo mese stiamo organizzando un convegno scientifico con l’Ado che sarà occasione per una raccolta di fondi da destinare alla realizzazione del nostro obiettivo. Ci crediamo perché è un’opportunità importante per persone che non hanno meno capacità dei normodotati». A sostenere la Casa della Fraterna Solidarietà ieri c’era
anche Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino, affilata alla Fism, la Federazione italiana per la solidarietà massonica, che nel capoluogo piemontese prepara ogni anni centomila pasti per le famiglie indigente, e assicura cure dentarie ad adulti e bambini. (p.f.)
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Intervista al Presidente Aldo Meloni
CONDIVIDIAMO QUESTO VIDEO... Care Amiche e Amici miei, oggi io e Palopoli Giuseppe, ci troviamo presso la Casa della Fraterna Solidarietà, gestita dalla Grande Umanità del Dottor Aldo Meloni, da assistenza a circa 1.000 famiglie, coadiuvato con il volontariato di circa 45 nobili Persone. Oggi a Sassari, in visita ufficiale il Presidente della Giunta Regionale, il sassarese Professor Francesco Pigliaru, per l'inaugurazione della Fiera di Sassari, presso la Promocamera di Predda Niedda, sarebbe una gran cosa una capatina presso questa struttura, eh si, mi piace sognare... CONDIVIDIAMO, CONDIVIDIAMO, CONDIVIDIAMO!!!
Pubblicato da Antonio Jodo su Sabato 14 ottobre 2017